La dieta antinfiammatoria è un potentissimo strumento con il quale affrontare e curare l’infiammazione cronica dell’organismo.
Il sistema immunitario è la nostra salvezza ma talvolta può essere causa dei nostri disturbi. L’infiammazione è la risposta messa in atto dal nostro organismo quando il sistema immunitario riconosce qualcosa di potenzialmente dannoso. Talvolta però l’infiammazione può cronicizzare o essere mal gestita a causa di diversi fattori, e ritorcersi contro. Diverse patologie sono associate ad una condizione cronica di infiammazione tra queste: la psoriasi, l’artrite reumatoide, la sindrome metabolica, il diabete e differenti patologie intestinali. La dieta antinfiammatoria è un potentissimo strumento con il quale affrontare e curare l’infiammazione cronica dell’organismo.
Un articolo pubblicato qualche anno fa (Giugliano et al., 2006) ha efficientemente riassunto le più rilevanti ricerche scientifiche che hanno affrontato il tema dell’infiammazione in relazione agli effetti benefici e non degli alimenti.
Ma quali sono gli alimenti da prediligere in una dieta antinfiammatoria?
Gli acidi grassi polinsaturi della classe omega-3 sono senza dubbio da prediligere. Il ruolo di questi ultimi è stato ampiamente studiato nell’artrite reumatoide e nel morbo di Crohn. Questi acidi grassi sono in grado di modificare la composizione lipidica della membrana delle nostre cellule esercitando una forte azione antinfiammatoria. E’ stato largamente dimostrato che cambiando la proporzione di lipidi introdotti con la dieta si può agire efficientemente sul sistema immunitario e sullo stato dell’infiammazione.
Un’altra strategia consiste nel fare attenzione alla qualità dei grassi introdotti con la dieta. I prodotti confezionati, industriali, sono caratterizzati da un’alta concentrazione di grassi definiti trans e di grassi saturi. E’ stato ampliamente dimostrato come l’elevata assunzione con la dieta di questi grassi correli con un elevato rischio di sviluppare patologie cardiovascolari mentre un elevato utilizzo di acidi grassi polinsaturi e non idrogenati ne riduce fortemente il rischio.
Un terzo aiuto naturale deriva invece dall’elevato consumo di frutta e verdura.
La frutta e la verdura contengono un’elevata quantità di elementi antiossidanti naturali come le vitamine che giovano fortemente all’elevato potere antinfiammatorio. Diversi studi hanno evidenziato come una maggiore assunzione di frutta e verdura porti alla riduzione dei marker circolanti dell’infiammazione.
Un altro utile contributo ci viene dalle nocciole che grazie alla loro particolare composizione in acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi agiscono positivamente sull’infiammazione.
Cosa invece dobbiamo evitare?
I carboidrati raffinati sono alimenti da evitare e limitare in presenza di condizioni infiammatorie. Sono alimenti che in seguito alla lavorazione industriale vengono impoveriti dei sali minerali, della fibra e delle vitamine. Inoltre causano forti sbalzi nei livelli di glucosio e di insulina nel nostro sangue che è una delle cause di infiammazione.
In generale possiamo riassumere consigliando fortemente un elevato consumo di grassi “buoni”, frutta verdura e cereali integrali e cercando di limitare al minimo il consumo di prodotti industrializzati. Ovviamente questo stile dietetico deve essere consigliato e seguito da un nutrizionista che possa valutare sia lo stato nutrizionale che lo stato patologico dell’individuo, al fine di evitare possibili carenze nutrizionali o effetti non desiderati.
Bibliografia
- Ricker MA, Haas WC. Anti-Inflammatory Diet in Clinical Practice: A Review. Nutr Clin Pract. 2017 Jun;32(3):318-325.
- Greer A. An anti-inflammatory diet: the next frontier in preventive medicine. JAAPA. 2012 Feb;25(2):38-42.
- Giugliano D, Ceriello A, Esposito K. The effects of diet on inflammation: emphasis on the metabolic syndrome. J Am Coll Cardiol. 2006 Aug 15;48(4):677-85.