Descrizione Progetto

MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI:

RETTOCOLITE ULCEROSA E MORBO DI CROHN

Le Malattie infiammatorie intestinali (IBD), che comprendono principalmente la Malattia di Crohn (CD) e la Rettocolite Ulcerosa (UC), sono caratterizzate da un disturbo infiammatorio cronico recidivante e remittente del tratto gastrointestinale. I fattori eziologici delle IBD non sono al momento chiari, sebbene si creda derivare da interazioni tra il rischio genetico soggiacente di un individuo, il microbioma intestinale ed i fattori ambientali. I nutrienti giocano un ruolo importante in questa patologia in quanto sono in grado di modulare il sistema immunitario sia direttamente che indirettamente andando a modellare il microbioma intestinale. La ricerca negli ultimi anni ha messo in luce come la dieta influenzi in modo forte ed importante la patogenesi delle IBD. Fino a qualche anno fa (e purtroppo ancora oggi viene fatto) si consigliava al paziente unicamente una dieta priva di fibre, cibi bolliti e sconditi a base di riso, zucchine e carote. Fortunatamente la ricerca ha fatto passi da gigante e nuove terapie dietetiche sono emerse e risultate efficaci. Tra queste vi è la dieta SCD (Specific Carbohydrate Diet). Questo approccio fu inizialmente concepito dal dott. Sidney Haas, un pediatra americano, nel 1920 per il trattamento della malattia celiaca. La dieta fu successivamente resa popolare negli anni ’80 dal biochimico canadese Elaine Gottschall nel suo libro, Breaking the Vicious Cycle, dopo che la figlia di 8 anni con UC è stata trattata con successo con la SCD.

COME FUNZIONA LA DIETA SCD?

La dieta SCD raccomanda l’esclusione di carboidrati complessi a favore dei monosaccaridi che sono presumibilmente più facili da digerire e assorbire per gli umani. Di conseguenza, meno substrati sono disponibili per la fermentazione e la crescita batterica. La dieta SCD è una dieta rigida che consiste nell’utilizzo di carni non trasformate, pollame, uova, pesce, frutta, verdure, tutti i grassi e olii, yogurt fermentati fatti in casa e miele come dolcificante.

QUALI SONO LE EVIDENZE SCIENTIFICHE DELLA DIETA SCD?

  • (2014) Uno studio su 7 bambini con CD attivo che sono stati trattati con la dieta SCD per un periodo variabile che va da 5 a 30 mesi. Alla fine del periodo si è misurato un miglioramento dei sintomi clinici e degli indici di laboratorio.
  • (2014) In uno studio prospettico su 9 bambini con CD attivo trattato con SCD, i sintomi e l’endoscopia hanno evidenziato un significativo miglioramento. Sette soggetti hanno completato 52 settimane di studio e hanno mostrato un quadro clinico in continuo miglioramento, mentre 2 soggetti hanno mostrato una completa remissione delle lesioni della mucosa.

QUAL È L’OBIETTIVO DELLA DIETA SCD?

Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono dovute al manifestarsi di uno status infiammatorio cronico o intermittente a livello del tratto intestinale. Di conseguenza il primo obiettivo che la dieta deve prefiggersi è quello di ridurre lo stato infiammatorio. A questo proposito si sono mostrate molto efficaci l’integrazione di VITAMINA D, di prebiotici e probiotici mirati e di sali minerali.

Inoltre, al fine di disinnescare l’infiammazione è fondamentale inserire un apporto elevato di omega3 e di alimenti funzionali come la curcuma ed escludere molti alimenti che invece influiscono negativamente sull’infiammazione come il glutine, le caseine e le lectine.

Il nutrizionista valuterà la situazione nel suo complesso e cercherà di mettere insieme tutti questi elementi per spingere il corpo verso una immuno-modulazione positiva e regolata.

BIBLIOGRAFIA

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